Dimensionamento serbatoi acqua piovana

Dimensionamento vasca di accumulo per sistema di recupero acqua piovana

secondo indicazionie norma DIN 1989 1-2-3-4 2002

In Italia non sono ancora state emanate norme UNI specifiche per la progettazione, realizzazione, manutenzione e conduzione degli impianti di raccolta e recupero acqua piovana. L’unica norma specifica che oggi esiste è la norma Tedesca DIN 1989-1-2-3-4 2002 in cui vengono presi in considerazione aspetti inerenti dimensionamento, caratterizzazione degli impianti, dei sistemi di filtrazione e di controllo. Troviamo poi norme o linee guida emanate da singole regioni, province e comuni e ad esse occorrerà riferirsi, ove esistenti, sopratutto per l'uso ammissibile di acque piovane.

La norma DIN 1989 in particolare nella sua sezione n°1  fornisce indicazioni sulla progettazione, installazione e manutenzione del sistema di accumulo e riutilizzo delle acque piovane in impianto dedicato.

E' importante ricordare che le acque piovane raccoglibili e riutilizzabili sono le acque meteoriche non contaminate ossia piovane e di seconda pioggia quindi sono escluse le altre tipologie che in nessun caso sono potabili ad uso umano e che non possono esser veicolate in tubazioni per acqua potabile. I circuiti devono essere completamente separati ed veve esser chiaramente indicato che da quel rubinetto esce acqua non potabile.

Fondamentalmente in relazione al fabbisogno idrico necessario, possiamo identificarne una quota che occorre sia pulita ma non necessariamente potabile. Condiderando che una persona mediamete utilizzerà una quota di circa 50-120 lt/giorno di acqua non indispensabimente potabile in dipendenza della stagione, all'utilizzo di acqua non potabile per wc, per farsi la doccia (come al mare ed in molti alberghi, del resto) o lavaggi vari, escludendo quindi igiene intima, lavaggio piatti e stoviglie e quanto legato, si vede che dal 25% ad oltre il 50% del consumo idrico procapite può provenire da fonte diversa da acquedotto.

Zetaplast propone un sistema di calcolo del volume di accumulo minimo presumibile del sistema di recupero acque piovane in relazione alle precimitazioni disponibili nella propria zona, alle supercifi di captazione pioggia, all'utilizzo delle acque. Le caselle in giallo sono quelle da completarsi con i propri dati specifici, completare solo le caselle di proprio interesse. Il risultato ottenuto tiene conto di valori e distribuzione media di pioggia, consigliamo quindi, sopratutto per un uso prevalentemente estivo del recupero acque piovane, di adottare il sistema SuperRain che permetterà un reintegro minimo di acqua anche nel caso di prolungati periodi di mancanza pioggia. Nel caso di un utilizzo prevalentemente invernale, quindi teoricamente con un effettivo flusso periodico di pioggia è utilizzabile il modello AcquaRainIl parametro "periodo secco previsto" generalmente indicato è 21giorni; d'estate questo potrebbe diventare effetticamente molto più lungo a seconda delle zone pluviometrico-climatiche.

La scelta della potenza della pompa presenti nel sistema AcquaRain e SuperRain (comprese le versioni Plus) dipende solo dalla conformazione del Vs. impianto casalingo e/o da quello di irrigazione, ossia, dalla portata massima necessaria (espressa in litri al minuto) e dalla pressione necessaria a vincere le perdite di carico complessive dell'impianto sommate alla pressione residua di cui si necessita (espressa in metri, bar, atmosfere).

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